Ei che il Ciel di stelle fulgide
Veste, e il suol di fiori e d' erba,
Non ha panni onde difendersi
Da stagione così acerba.
E che fassi del sol aureo
Padiglion lucente e mondo,
Non ha culla, nè ricovero
Meno abbietto e meno immondo ?
Oh umiltà del Divin Pargolo
!
Oh del Figlio dell' Eterno
Virtù somma ed ineffabile
Per domar il Re d' averno !
A strappar lo scettro ferreo,
Che su noi tenea il Superbo,
L' umiltade incomparabile
Sol valea del Divin Verbo ;
Delle spoglie dell' Uomo debole
Si coprì 1' Onnipossente
Per dar guerra e per conquidere
L' arrogante Angiol fremente.