IL PAESE

I POGGIANI

- PRESENTAZIONE
- La mia infanzia
- 1934
- Don Pietro
- Il povero e il cieco
- Lettera di Natale a Rina
- Girotondo montanaro
- Natale a Pietracamela
- 24 Dicembre
- La bianca castellana del Gran Sasso
- L'albero e il vagabondo
- Il Signor X
- Il cagnolino randagio
- Il nipotino curioso
- Il figlio del pescatore
- A Rina
- Il nonno e il nipotino
- Le mani
- La storia di Anna Sforza
- La felicità
- L'ora solenne è scoccata...
- La conclusione
- Natale povero 1944: Il presepe all'oscuro
- Ai nostri morti
- A Don Francesco Montauti
- La colomba e la rondinella

- A Don Antonio Dionisio
- L'amore santo
- Santo eroe
- Ai nostri caduti
- L'esodo - Piccola casa
- La figlia dell'artigliere
- C'era una volta
- Il buon senso
- Il Santo Natale
- Il sogno di Tonino
- 19 Marzo San Giuseppe: Festa del Papà
- Nascere
- A Marco
- A Mariella

- 8 Maggio: Festa della mamma
- 8 Marzo: Festa della donna
- Ai nostri amici malati
- A Dario
- La Madonna e l'Italia
- Un padre e la droga
- La preghiera per le mamme
- A Don Giuseppe Zilli
- Tormento e conforto
- Il muro di Berlino
- Il pensiero dell'uccellino
- 4 Febbraio 1991: Muore Rosanna Benzi
- 1991: La continuazione
- Estate 1991: Agli Scouts
- Pasqua di Risurrezione
- Lettera a Santina Renda
- Il miracolo del presepe di Gavioli
- Lisetta Bianchini
- A mio Padre e a mio marito


Il figlio del pescatore

 

O mare che incanti, che inganni, che inciti, che uccidi,
o mare, ti adoro!
Era l'alba, io e mio padre ci avviammo
ma prima di salpare lui scrutò l'orizzonte
da uomo di mare, poi disse con voce scostante...
" Oggi non ti porto perché..." detto questo già era lungi da me.
Io rimasi a guardarlo dal porto mentre lui remava,
remava senza voltarsi mai a guardarmi,
che mio padre avesse smesso d'amarmi?
O amava te, perfido mare, senza contare che tu sai ingannare?
Eri tu che lo invitavi a remare, già deciso di volerlo annientare?
Eri tu con le tue onde smosse che lo incantavi
come se una donna tu fossi?
O mare che incanti, che inganni, che inciti che uccidi,
o mare ti adoro.
Ormai non c'è più da sperare il marinaio in cerca di cibo
per la sua prole non può più tornare;
tu la sua vita hai voluto stroncare ed io non capisco perchè
Dio t'abbia lasciato fare!
Vorrei tanto poterti odiare però una forza arcana m'invita a perdonare,
forse un giorno salperò dal mio porto per incontrarmi
con il luogo dove mio padre è morto.
O mare che incanti, che inganni, che inciti e uccidi,
o mare ti adoro!


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